Dopo aver sistematicamente osservato il fallimento delle tradizionali metodologie formative in materia di diffusione di competenze digitali di base incentrate su lezioni collettive, si è pensato di proporre una modalità innovativa di intervento che prevedesse la creazione di una rete di sportelli dedicati alla facilitazione digitale dove un formatore potesse affrontare il divario digitale dei cittadini per fattori anagrafici, culturali o linguistici con un approccio basato sul rapporto 1:1 e logica BYOD.
Il percorso individuale permette di risolvere efficacemente le difficoltà di coloro che non sono in grado di utilizzare le nuove tecnologie portandoli ad un livello idoneo sia per un immediato utilizzo dei servizi digitali pubblici sia per una successiva formazione, resa anche in forma collettiva o da remoto.
Il progetto ha le sue radici nel 2016, anno in cui è iniziata la progettazione del prototipo ufficialmente lanciato a febbraio 2019 dopo un lungo iter burocratico che ha portato alle convenzioni con i Comuni di Monza, Brugherio e Vedano al Lambro: la prima fase è stata resa possibile grazie al supporto organizzativo e ai volontari dell'Associazione Smart Nation e al sostegno di Fondazione Micron.
I KPI generati e gli obiettivi raggiunti nel primo triennio di attività prototipale hanno permesso di plasmare un modello di business sostenibile e scalabile che ha originato, nel 2021, l'apertura a Brugherio del primo sportello di facilitazione digitale strutturato in modo idoneo alla necessità della popolazione residente.
Per onorare la genesi dell'iniziativa, Casa Digitale oggi sviluppa la propria rete di sportelli di facilitazione digitale sul territorio mantenendo radicata la finalità sociale e impegnandosi a sostenere i criteri non lucrativi tipici delle organizzazioni non profit destinando parte dei proventi all'apertura di alcune sedi, contrassegnate da un'icona a forma di cuore, a condizioni particolarmente agevolate che prevedono l'assenza di profitto o, in certi casi, addirittura la gratuità: l'obiettivo è quello di divulgare la cultura del digitale e dell'innovazione presso luoghi di particolare interesse e densità di soggetti fragili ed esclusi digitalmente.